Segmentazione: 3 modi per personalizzare un’email

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Scrivere un’ottima email, con il miglior testo e il più funzionale approccio visivo è senza dubbio un passo fondamentale per porre le basi di una campagna di email marketing performante. Tuttavia, la segmentazione e la conseguente personalizzazione nelle strategie di marketing, sono ritenute da tutti i marketer assolutamente imprescindibili.

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L’obiettivo comune a tutti gli esperti del settore è quello di sviluppare delle attività di comunicazione pertinenti e ampiamente efficaci, instaurando una comunicazione diretta, personale e coinvolgente con il proprio target.

personalizzazione

A tutti piace sentirsi speciali e al centro dell’attenzione, pertanto non è complesso capire perché un’attenta segmentazione vada nella stessa direzione dell’ottenimento di risultati performanti e di una più alta possibilità di assistere a tassi di conversione maggiori.

Per dirla in numeri: si stima che chi utilizza tecniche di personalizzazione registri un ROI maggiore del 22% rispetto a chi si serve di e-mail standard. Niente male!

Teoria a parte, come si mette in pratica la personalizzazione di un’email? In questo articolo abbiamo raccolto le tre principali indicazioni operative per attuare questa vincente strategia.

 

TECNICHE E STRATEGIE 

Come personalizzare un’email

Prima di analizzare una per una le più funzionali tecniche di personalizzazione email, è bene specificare che non è necessario adottarle singolarmente, una alla volta; esse infatti possono essere incrociate o utilizzate in maniera alternata nelle diverse campagne di email marketing che abbiamo intenzione di mettere in atto.

Alcune, come vedremo, sono più basiche – come l’utilizzo del nome personale del destinatario – altre invece sono più complesse tecnicamente – come il ricorso alla geolocalizzazione o a informazioni più approfondite appartenenti al profilo del cliente.

  • 1. L’uso del nome del destinatario

Abbiamo appena citato questa tecnica e bisogna ammettere che si tratta della più diffusa: quasi il 90% dei marketer non ne fa a meno, inserendo nelle proprie e-mail il nome personale del contatto a cui si sta indirizzando la comunicazione oppure il riferimento preciso della società, nel caso in cui la propria platea non sia composta da persone fisiche.

Ma, come mai questa tecnica è così ricorrente?

La risposta è semplice: per la facilità di attuazione.

Raccogliere e sistematizzare questi dati non è un’operazione complessa e durante l’iscrizione – solitamente – ogni utente inserisce il proprio nome. Dunque, si tratta di una strategia di personalizzazione molto diffusa e pertanto non sufficiente: se tutte le aziende iniziano le proprie e-mail citando il nome proprio del destinatario, ai suoi occhi questa sarà poco più che la prassi, dunque sarà necessario incrociare tale tecnica con altri elementi di segmentazione, per aumentare l’efficacia della nostra comunicazione e ottenere una buona percentuale di conversioni.

  • 2. La personalizzazione sulla base del comportamento

Come abbiamo precisato sopra, personalizzare un’e-mail con il nome del destinatario è utile ma allo stato attuale non è sufficiente. Un ottimo modo per andare oltre – efficacemente – è segmentare il nostro target in relazione al comportamento manifestato in passato, per esempio sulla base delle interazioni già registrate: questa strategia è utilizzata del 34% circa dei marketer.

Per concretizzare meglio questo tema, possiamo fare l’esempio della segmentazione derivante dagli acquisti effettuati per opera degli utenti stessi fino a quel momento: sapere con certezza ciò che interessa ad un cliente e quindi suggerire nuovi acquisti coerenti con i precedenti è una leva notevole, verso nuove conversioni.

Altri marketer prediligono personalizzare le proprie comunicazioni sulla base delle interazioni degli utenti con il sito web aziendale, riferendosi a contatti che – per esempio – hanno già visitato la pagina prezzi della nostra offerta almeno una volta, oppure hanno inserito un prodotto del catalogo nel carrello, senza finalizzare l’acquisto. Questa strategia è ottima per recuperare e gestire tutti gli utenti potenzialmente interessati che per un motivo o un altro, non hanno concluso la procedura d’acquisto.

  • 3. L’utilizzo di informazioni personali 

Utilizzare le informazioni a disposizione, relativamente ai propri utenti, rappresenta una risorsa davvero preziosa.

Le informazioni alle quali facciamo riferimento vanno oltre quelle viste nel punto precedente, riferite appunto ad acquisti passati o a comportamenti specifici tracciati sul sito web; in questo caso, si parla di informazioni personali legate ad esempio alla geolocalizzazione, alle abitudini di acquisto in termini di frequenza, per arrivare alle preferenze espresse nel proprio profilo.

In ottica di segmentazione e personalizzazione email è possibile anche chiedere direttamente agli utenti di esprimere le proprie preferenze, presentando domande e opzioni mirate affinché emergano dati utili alla nostra strategia di email marketing personalizzato. E’ possibile attuare questo sistema con un sondaggio a risposta multipla, che sia breve, semplice e comprensibile e che eventualmente proponga un omaggio per il tempo dedicato alla compilazione.

 


 

Per concludere, abbiamo visto come alla base di un’ottima strategia di email marketing non possano mancare i concetti di personalizzazione e segmentazione, ovvero la messa in atto di tecniche finalizzate all’invio di email pertinenti, sulla base di caratteristiche legate al destinatario: siano esse basilari come l’utilizzo del nome proprio nell’incipit, oppure siano informazioni sui comportamenti e le interazioni passate sul nostro sito, oppure infine siano ancora informazioni di carattere personale, come la provenienza o il proprio genere.

Un’opzione davvero consigliata è quella di individuare le caratteristiche sensibili per il nostro business e la nostra strategia invitando i nostri contatti alla compilazione di un questionario a risposta chiusa. Questo consentirà una profilazione ancora più mirata e definita e soprattutto avremo la certezza della veridicità e dell’attualità dei dati raccolti.

Non ci resta che attuare i consigli dei migliori marketer presenti sul mercato e lanciare la nostra campagna ad alto tasso di segmentazione.

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