Incrementare le proprie liste iscritti alla newsletter

Abbiamo messo a fuoco nella prima parte del nostro approfondimento gli aspetti legali della raccolta di indirizzi, parleremo oggi della qualità dei nostri contatti.
Per avviare un’attività di email marketing di successo è essenziale creare un liste di iscritti alla newsletter di persone realmente interessate alle proprie offerte. Mille utenti incuriositi che ricevono, leggono ed interagiscono con le email valgono molto più di centomila utenti non profilati né interessati.

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Tenendo presente questa considerazione, veniamo adesso ai consigli pratici:

– Inserimento nelle newsletter di un modulo di passaparola tramite il quale i destinatari possano inoltrare la comunicazione ad una persona che ritengono interessata;
– La partecipazione a fiere, convegni e visite di prospect e clienti rappresentano ottime occasioni per raccogliere indirizzi email;
Promozione on-line ed off-line della newsletter facendo leva su ogni canale possibile;
– Un riferimento alla newsletter in tutto il materiale promozionale cartaceo aumenta la sua popolarità;
– L’utilizzo di quiz e sondaggi con piccoli premi può essere usato per incentivare l’iscrizione alla newsletter.

Infine due parole riguardo all’acquisto e all’affitto di indirizzi da servizi specializzati: nonostante questo metodo per la creazione di liste di iscritti alla newsletter sia utilizzato, occorre innanzitutto verificare gli aspetti legali e il tipo di consenso fornito dagli utenti; inoltre è un metodo piuttosto costoso che non garantisce un serio interesse da parte del destinatario.

Una strategia di comunicazione di email marketing deve tenere conto della qualità e della quantità degli iscritti alla lista.
La comunicazione deve tener conto dei riscontri in termini di tasso di apertura e del tasso di clic ai link dell’email, ed eventualmente modificare la comunicazione al prossimo invio.

Dei bassi tassi di apertura potrebbero significare che i contenuti non sono pertinenti per gli iscritti alla newsletter.
Oppure potrebbero essere dovuti ad una comunicazione poco efficace; ad esempio testo dell’oggetto non incentivante l’apertura della email (ovviamente senza esagerare nel senso opposto, rischiando di utilizzare le parole che vengono considerate come provenienti da spammer).

 

 

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